Anche la politica si è finalmente accorta che servono rapidi interventi normativi in grado di favorire, fin da subito, il superamento delle difficoltà che stanno subendo le aziende e che si presenteranno con intensità maggiore nell’imminente futuro.
La Legge 159/2020, di conversione del D.L. 125/2020, pubblicata il 3 dicembre 2020 consente l’anticipata entrata in vigore del Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (previsto per il 1° settembre 2020, salvo proroghe) nella parte che riguarda l’accesso più semplificato al concordato preventivo e alla ristrutturazione del debito al fine di evitare il fallimento e allo stesso tempo consentire il migliore soddisfacimento per i creditori.
Il concordato preventivo e gli accordi di ristrutturazione dei debiti potranno essere omologati indipendentemente dal voto o dall’adesione da parte dell’Amministrazione Finanziaria o degli enti gestori di forme di previdenza o assistenza obbligatorie a condizione che venga dimostrato che la liquidazione del patrimonio nell’ambito del fallimento sia meno vantaggiosa della proposta formulata.
Con lo scopo di fornire un aiuto alle imprese insolventi diventa possibile per l’imprenditore in stato di crisi presentare, nell’ambito di un piano di concordato o dell’accordo di ristrutturazione dei debiti, all’Amministrazione Finanziaria o agli enti di previdenza, una proposta di transazione fiscale e previdenziale per il pagamento, in misura parziale o in forma dilazionata, dei tributi o degli oneri contributivi.
Sarà il professionista indipendente, nominato dal debitore, ad avere un ruolo centrale assumendosi la responsabilità di attestare la convenienza del piano di soddisfazione dei crediti tributari e previdenziali presentato rispetto all’alternativa liquidatoria.
Spetterà solo al Tribunale valutare l’attestazione del professionista e le motivazioni di convenienza della proposta. L’obbiettivo è stato quello di superare il vicolo cieco che spesso si verifica a causa dell’inerzia dell’Amministrazione Finanziaria che tarda quasi sempre ad esprimere il parere sulla proposta del debitore.
La Legge 159/2020 è già in vigore dal 4 dicembre 2020 e può essere applicata dai tribunali in tutti i procedimenti non ancora omologati e quindi anche alle procedure pendenti.
In altre parole nei procedimenti ristrutturativi in corso e per i nuovi piani di accordo presentati il debitore ha oggi una formidabile arma in più per poter ottenere una chiusura favorevole degli accordi proposti.
Inoltre il fallimento non sarà visto come un pregiudizio e anche l’imprenditore per il quale è già stata presentata istanza di fallimento potrà usufruire di un allungamento del tempo, da 4 a 6 mesi, per l’attivazione delle procedure concorsuali.
Le imprese in crisi che dimostrano di non poter soddisfare integralmente il dovuto all’erario e agli enti previdenziali possono presentare una proposta di saldo e stralcio dei debiti tributari e contributivi che consentirà loro di guardare positivamente al futuro. Con lo stralcio, ai creditori pubblici viene riconosciuta la sola percentuale pagata agli altri creditori di pari rango.
Uno dei punti chiave nella valutazione della proposta di transazione fiscale è dato dalla convenienza del soddisfacimento dei crediti fiscali da essa previsto rispetto alla liquidazione dell’impresa debitrice. Centralità assoluta assume l’attestazione rilasciata dal Professionista indipendente, nominato dal debitore, che se correttamente implementata e redatta è in grado di determinare, tanto nel concordato quanto nell’accordo di ristrutturazione, l’accoglimento favorevole della proposta.
Secondo punto chiave è che per quanto riguarda la percentuale di soddisfacimento dei crediti fiscali non esistono soglie percentuali al di sotto o al di sopra delle quali la proposta di transazione possa essere considerata meritevole o meno d'accoglimento.
Terzo punto chiave è che anche la durata del piano di dilazione di pagamenti derivanti dalla transazione non può essere determinata sulla base di schemi prestabiliti e generalizzati perché andrà formulata sulla base della particolare situazione finanziaria, economica e patrimoniale di ogni azienda debitrice.
Il che vuol dire che la dilazione varierà da caso a caso e potrà avere anche una durata superiore dei cinque anni, solitamente previsti, ed estendibile a dieci anni e anche oltre, se il piano di risanamento lo considererà fattibile perché supportato da garanzie fornite attendibili.
Con le modifiche introdotte alla legge fallimentare mettersi d’accordo con il i creditori, predisporre un piano di rilancio dell’impresa e ottenere più tempo per pagare sarà di certo più facile.
Ci troviamo di fronte ad una innovazione degli attuali strumenti di composizione della crisi che migliorano i termini degli accordi transattivi e facilitano lo stralcio dei debiti erariali e previdenziali.
Il fare impresa nasconde rischi che non sempre si possono prevedere in anticipo, ma dominare i numeri della gestione aziendale è la chiave per superare qualsiasi situazione, anche la più critica. L’emergenza epidemiologica da Covid-19 è subentrata in un contesto economico già fragile.
Nel contesto di crisi economica che stiamo vivendo, mai come prima, gli imprenditori si trovano chiamati a stimare rapidamente la propria capacità di resistenza in un momento in cui la pressione è enorme e ci si ritrova schiacciati tra riduzione di fatturato, uscite di casa e incertezza legislativa. Il rischio di perdere tutto quello che si è costruito con fatica in anni di sacrificio è concreto.
Non è più tempo di aspettare le decisioni del Governo. Occorre tutelarsi ancora prima.
Il vero problema è che l’attesa non è mai l’atteggiamento giusto da adottare perché l’unico modo per tutelarsi è conoscere la propria esposizione debitoria nonché la propria capacità di resistenza.
Nell’incertezza legislativa l’unica valida alternativa è quella di giocare d’anticipo avvalendosi di Professionisti Specializzati come noi in grado di fare un’attenta analisi delle situazioni di gestione aziendale e che sappiano individuare le soluzioni idonee.
Procedere nella direzione di una consulenza esterna non è in antitesi con le prossime decisioni governative. Solo conoscendo nel dettaglio la propria posizione si potrà individuare, senza esitazione, la strada giusta da percorrere per evitare il peggio o il fallimento e poter guardare al futuro in una prospettiva di continuità aziendale. Noi di Millennium vi garantiremo un analisi a 360° tenendo conto di tutti gli strumenti che il Governo metterà in campo.
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I nostri Professionisti sono in grado di esaminare attentamente la situazione in cui versi e di aiutarti a trovare le condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale che non hai più o che stanno per venir meno.
Adesso è il momento giusto per informarsi e valutare ogni possibile alternativa. Oggi, più che mai, Il fattore tempo è l’unico vantaggio che non va assolutamente sprecato.
Il primo passo è conoscere la propria esposizione debitoria complessiva verso erario, enti previdenziali, banche e fornitori e affidarsi a professionisti specializzati in grado di inquadrare tempestivamente,dopo una attenta analisi, le soluzioni percorribili per consentire all’impresa di gestire la propria insolvenza in una prospettiva di continuità aziendale.
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